Viaggia oltre le rotte comuni, scopri l'Italia autentica
Fuori
Stagione

Ala, il borgo del Velluto

Ala è un borgo molto caratteristico, puoi scoprirlo quasi per caso uscendo dall’Autostrada Del Brennero ad Avio. Circondata da monti ed alture, con un territorio comunale che va dai 180 ai 2000 metri di altitudine, Ala è collocata nella parte meridionale del Trentino, in fondo alla Vallagarina.

Ala città di Velluto

In questa valle tra Quattro e Cinquecento la Repubblica di Venezia introdusse il gelso, avviando così l’allevamento dei bachi e l’industria della seta, che hanno fatto la fortuna di Ala. Non a caso, il centro storico presenta moltissimi Palazzi barocchi, eredità dell’epoca d’oro del borgo. Nel Cinquecento si sviluppa una fiorente attività legata al tessile e soprattutto al velluto di seta.

Nel cuore del Borgo di Ala

Il centro storico è ricco di palazzi d’epoca

L’apice si raggiunge nel Settecento: nel 1765 l’imperatore Giuseppe II conferì ad Ala il titolo di Città. I tessuti prodotti ad Ala erano commercializzati nei territori dell’Impero asburgico e anche nel resto d’Europa, entrando nel guardaroba della nobiltà e dei sovrani dell’epoca. Una tradizione rievocata dal museo del velluto e dalla manifestazione estiva “Ala Città di Velluto”, che si tiene a metà luglio. Per l’occasione le piazze del centro e le corti dei palazzi storici ospitano spettacoli e rievocazioni a tema.

Borgo tipico bandiera arancione del Touring Club

Il centro storico è un gioiellino ottimamente conservato. Non è un caso quindi se il paese è stata inserita tra i Borghi di particolare interesse turistico ed è Bandiera Arancione del Touring Club. Forse però Ia parte più bella di Ala è quella che non si vede, ma si svela davanti agli occhi quando meno te l’aspetti. Ci sono gli scorci che compaiono all’improvviso dietro ai portoni e lasciano intravvedere le corti dei palazzi o l’interno delle chiese.

Dal centro ai monti: l’altimetria di Ala va da 180 a 2000 s.l.m

Ne sono un esempio la Parrocchiale S. Maria Assunta, costruita nel Seicento su una struttura preesistente del XII secolo, o l’antica Chiesa di S. Pietro che risale all’epoca longobarda. Si tramanda che quest’ultimo monumento sia stato la “location” del matrimonio reale tra Autari e Teodolinda.

Il museo del Pianoforte antico

Uno degli aspetti più affascinanti della visita ad Ala è il clima che si respira passando per le sue vie e perdersi senza meta nei meandri del Borgo che ha ospitato nei suoi palazzi personaggi famosissimi: Mozart, Napoleone e lo zar Nicola I di Russia, solo per citarne alcuni.

Via del borgo e Palazzi storici

Gironzolare per il Borgo per scoprirne i tesori

Capita così di imbattersi in splendidi edifici d’epoca ancora ben mantenuti. In uno di questi, a Palazzo de’ Pizzini si trova il Museo del Pianoforte Antico.
Un museo da ascoltare, per comprendere l’evoluzione dello strumento nel tempo, un viaggio tra le tastiere d’autore, i pianoforti dove alcuni grandi musicisti hanno composto le loro opere più importanti.

Un borgo in posizione strategica

Ala vanta origini romane: per la sua particolare posizione all’incrocio tra la Valbona e la Val di Ronchi ha avuto un ruolo importante fin dal Medioevo sia per i commerci che per la difesa del territorio . Oggi per la sua posizione strategica soggiornare ad Ala permette di raggiungere velocemente gli altri centri turistici del Trentino. Rovereto è a soli 15 km, Trento ne dista una quarantina.

Chiesa Parrocchiale

Una città di confine fino al 1918

Partendo da Ala si giunge rapidamente sui Monti Lessini, un altopiano perfetto per le escursioni, dove si possono praticare nordic walking, mountain bike e trekking, tra splendide vedute dei monti circostanti immersi in un paesaggio di malga, tra pascoli e di formazioni rocciose molto suggestive. Dopo anni di progressivo abbandono e spopolamento, si assiste ad un’inversione di tendenza, a seguito della ristrutturazione e riapertura di alcune malghe.

Ala e la Grande Guerra

Un tempo importante stazione di frontiera sulla linea ferroviaria del Brennero, da Ala tra Ottocento e Novecento, passava la sottile linea di confine tra Italia ed Impero Austroungarico. , fino alla prima guerra mondiale A Serravalle, una frazione di Ala, il 29 Ottobre del 1918 un gruppo di soldati austriaci si arrese all’esercito italiano, esponendo la bandiera bianca e chiedendo un armistizio: In Vallagarina si tennero le trattative che portarono all’armistizio e e alla fine della guerra il 4 novembre 1918 .Una vicenda documentata al Museo storico della guerra che si trova all’interno del castello di Rovereto, dove sono esposti alcuni cimeli: la tromba che diede il segnale di richiesta di armistizio e una parte della bandiera bianca utilizzata dagli Austriaci per arrendersi.
Sono tanti i segni che la guerra di trincea ha lasciato in questi territori dai confini mutevoli in base alle alterne vicende del conflitto.
L’impatto determinato dalla presenza di migliaia di soldati in una guerra di posizione sfibrante ha lasciato tracce profonde nei luoghi e nella memoria della gente, come testimoniano i percorsi della prima guerra mondiale.
Rovereto è punto di partenza e di arrivo di un itinerario di 14 tappe sui luoghi della guerra: un viaggio della memoria che si snoda tra trincee, sacrari e campi di battaglia. Si inizia dal Castello di Rovereto con il museo storico italiano della Grande guerra e si ritorna alla Campana della Pace ( o Campana dei Caduti) nel territorio comunale di Rovereto sul colle Miravalle, a 4 km dal centro.

Eventi

Oltre al già citato evento “Ala Città di Velluto” in programma a metà luglio,
il periodo di Natale con i suoi mercatini e quello di carnevale sono sicuramente due momenti interessanti dell’anno, ricchi di manifestazioni. Ma il calendario del teatro cittadino e le attività che vengono organizzate ad Ala durante tutto l’anno offrono una serie di eventi per tutti i gusti.

 

Piatti tipici

La cucina locale offre una varietà di ricette del territorio in grado di soddisfare i palati più raffinati. Un menu degustazione delle specialità di Ala e dintorni potrebbe idealmente prevedere queste portate:

come primo, Strangolapreti, gnocchi di spinaci o altre verdure simili ai canederli, ma generalmente di dimensioni più piccole.
Come secondo, carne salà, cotta o cruda.

La Carne Salà si ricava dalle parti più tenere e magre del manzo o del maiale, messe in salamoia in un recipiente di terracotta, per circa 20-30 giorni, ad una temperatura di 6-8 gradi

dolce: strudel
Per i vini: merlot o Marzemino, vino tipico della Vallagarina, celebrato nel Don Giovanni di Mozart dai versi del librettista Lorenzo Da Ponte. Il protagonista dell’opera ordina al servo Leporello (scena 17 II atto): “Versa vino, eccellente Marzemino!”. Praticamente uno spot pubblicitario ante.litteram.

Pedalando lungo l’Adige

E restando in tema di vini e turismo enogastronomico, non c’è nulla di meglio di una pedalata tra i vigneti percorrendo la ciclabile
Val d’Adige / Vallagarina,che tocca Trento – Rovereto – Ala e Avio, con possibilità di proseguire poi nel tratto veneto del percorso fino al Lago di Garda. Dalla stazione di Trento a Borghetto sull’Adige frazione di Avio, il tracciato si snoda per 52 km su strada asfaltata sull’argine del fiume Adige percorribili in 2-3 ore, in base al passo. Il dislivello è moderato: 70 metri, distribuiti lungo il percorso
Il punto di arrivo Borghetto è stato a lungo confine del Regno d’Italia ed è considerato il confine del Tirolo storico.
Sui treni regionali della tratta tra Trento e Verona è possibile effettuare il trasporto biciclette.

Matteo Ganino

Foto di Anna Leone e Matteo Ganino

 

Guarda gli ultimi post

Portogallo, referendum contro gli affitti brevi

Fénis, l’incanto di un castello

Cordova

Perfetti sconosciuti, monumenti “invisibili” a Milano