A passi lenti tra Abruzzo, Molise e Puglia
Il Cammino della Pace: un percorso tra natura, arte e storia, da affrontare singolarmente o in gruppo (norme Covid permettendo), per intero o in parte.
Un itinerario in grado di soddisfare l’escursionista esigente, ma anche le famiglie. Un percorso lungo oltre 470 km, suddiviso in 29 tappe: da L’Aquila a Monte Sant’Angelo sul promontorio del Gargano.
Un viaggio a piedi attraverso tre regioni, tre parchi nazionali (Gran Sasso, Maiella e Gargano), ed altre aree protette a livello regionale. Ed anche un cammino spirituale, rivolto a tutte le fedi, che attraversa le terre di Celestino V, l’eremita che, una volta divenuto papa, rinunciò al soglio pontificio.
Un’ idea nata dal terremoto dell’Aquila
Un sogno che diventa realtà, nato dopo la tragedia del terremoto dell’Aquila del 2009, come ci rivela Luciano Caramanico, ideatore e artefice dell’iniziativa, insieme ad un gruppo di amici. Caramanico, ingegnere in pensione, si dedica anima e corpo alla creatura che ha visto crescere. “Tutto nasce dalla terribile esperienza del terremoto dell’Aquila” –racconta a Fuoristagione- “Mia figlia stava lì e, secondo me, ha ricevuto veramente una Grazia. Io le avevo consigliato di stare in un appartamento in cemento armato, che ritenevo più sicuro. Invece, per un puro caso, si è trovata da un’altra parte. E meno male perché l’edificio in cemento armato è crollato!”
Nel 2010 Luciano Caramanico, allora presidente del Cai di Guardiagrele (Ch), organizza un viaggio a piedi di cinque giorni da L’Aquila a Guardiagrele, in collaborazione con alcuni amici del Cai del capoluogo regionale. Da quest’incontro nasce un gemellaggio tra le due sezioni.Nel frattempo la famiglia Caramanico accompagna la figlia Alessandra a San Giovanni Rotondo (Fg) per esaudire il desiderio espresso dalla ragazza subito dopo il sisma. Da qui l’idea di unire idealmente l’Abruzzo ai luoghi di San Pio. Ricorda l’ing.Caramanico “Siamo andati da Padre Pio per ringraziarlo e lì mi è venuta l’idea di prolungare il cammino verso la Puglia, poi man mano siamo arrivati fino a Monte Sant’Angelo”.
Camminando nella Storia
Dopo 10 anni di lavoro, il progetto è cresciuto anche grazie all’arrivo nel gruppo di uno storico, Lucio Taraborrelli, che “mi ha indicato alcuni aspetti che io nemmeno avevo considerato. Abbiamo modificato un po’ il tracciato per passare nei pressi di abbazie e luoghi importanti dal punto di vista storico”, ammette Caramanico.
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Il risultato di questi contributi è un percorso molto interessante che tocca gli Eremi della Maiella di Celestino V, discende dalle colline fino al mare, attraversando la suggestiva Costa dei Trabocchi, per seguire poi in Molise e soprattutto in Puglia, per alcuni tratti, i sentieri millenari della transumanza delle greggi: i tratturi. E giungere così alla fine del viaggio nel Parco del Gargano.
Un itinerario (quasi) per tutti, con le dovute accortezze
Un cammino percorribile per buona parte dell’anno, evitando però il periodo invernale, almeno per le tappe in montagna. “Noi consigliamo di fare questo percorso dalla primavera all’autunno, perché d’inverno si può trovare lungo il percorso fango e neve in montagna.”, avverte l’ideatore del progetto. E soprattutto un’esperienza affrontabile con gradualità secondo i ritmi ed il tempo a disposizione di ciascuno.
“Abbiamo previsto delle tappe abbastanza brevi, una media di 15 km, sono poche le tappe oltre i 20 km proprio per permettere a tutti di farle e per dare la possibilità ai piccoli centri soprattutto dell’interno per avere un po’ di movimento. E questa è una risorsa dal punto di vista economico.”
L’idea di fondo è quella di valorizzare la dimensione interculturale e interreligiosa dell’esperienza, per fare un percorso di conoscenza e spiritualità. Un modo incontrarsi senza barriere tra le fedi. L’aspetto fondamentale, sottolinea l’ingegnere, è che “Il cammino si rivolge un po’ a tutti, non solo ai cattolici, ma a tutte le religioni. Quando abbiamo fatto l’inaugurazione a Monte Sant’Angelo sono venuti anche rappresentanti di altre religioni.”
Il modello di riferimento è, inevitabilmente, quello di Santiago de Compostela: un cammino che ciascuno è libero di fare come e quando meglio crede: una sola tappa, oppure un paio di tratti durante un fine settimana e magari in un secondo tempo affrontare l’intero percorso. Infatti “Se uno vuole affrontare tutte le 29 tappe in una volta sola, il cammino è abbastanza impegnativo e richiede un certo tipo di preparazione. Se uno invece vuole farne un tratto per una settimana, lo è meno. Dipende un po’ dal tipo di camminate che uno vuole organizzare”, precisa Luciano Caramanico.
Per queste ragioni, l’itinerario è adatto sia agli amanti del trekking che alle famiglie perché può essere frazionato scegliendo le tappe più abbordabili in base al proprio livello di allenamento e ai propri interessi personali. “Si possono portare i bambini ma naturalmente devono essere sempre accompagnati.”- sottolinea Caramanico– “Dipende se hanno nelle gambe quel tratto, cioè quelle 4-5 ore di cammino. Se sono abituati, non ci sono problemi.”
Anche un percorso abbordabile va affrontato con le dovute cautele ed eccezioni, perché ci sono passaggi classificati come sentieri per escursionisti esperti : “Alcuni tratti in montagna sono più impegnativi, c’è un eremo in particolare, la Grotta di san Giovanni, uno degli eremi di Celestino V ,che è impegnativo anche per le persone che soffrono un po’ di vertigini. Gli escursionisti devono essere consapevoli delle difficoltà. Ma ad eccezione di questi punti, il percorso è per tutti”, ribadisce l’ingegnere. Non a caso, è possibile scegliere tra un itinerario standard ed una variante montana più difficile.
Nei primi tempi l’associazione Il Cammino della Pace ha organizzato delle uscite guidate per mostrare il percorso, far conoscere i luoghi e fornire consigli utili, ma con l’emergenza sono subentrate varie limitazioni; “ Attualmente il Cammino si può fare singolarmente, ma non in gruppo e non si può uscire dalla regione. La situazione però si evolve continuamente”, ricorda l’ideatore del percorso.
Convenzioni e sconti lungo il percorso
In attesa di tempi migliori, si continua a lavorare per migliorare la macchina organizzativa soprattutto sul versante dell’accoglienza turistica. E’ stata creata, ad esempio, la Credenziale del Pellegrino, che consente ai possessori di ottenere sconti per il pernottamento nelle strutture convenzionate. Il passo successivo sarà quello di organizzare convenzioni con i trasporti e favorire la mobilità con i mezzi pubblici, una delle note dolenti delle zone appenniniche, dove i collegamenti tra costa ed entroterra e tra i piccoli centri sono scarsi. Per il momento sono poche le alternative all’automobile.
Qualcosa però si muove per favorire in prospettiva la mobilità dolce: “Siamo solo all’inizio, stiamo cercando di organizzare lungo il cammino un servizio di trasporto bagagli con le strutture con cui siamo in contatto. Oppure se una persona vuole fare anche una sola tappa, alla fine lo si può andare a riprendere.”, aggiunge Caramanico.
Il sogno nel cassetto: creare un cammino europeo.
I progetti futuri sono ambiziosi, fare entrare questo itinerario nel circuito dei grandi cammini nazionali ed internazionali. Restando però – è il caso di dirlo- sempre con i piedi per terra: “Vorremmo prima di tutto entrare nei cammini d’Italia e siamo lavorando per farlo diventare a lungo andare anche un cammino europeo. Siamo in contatto con l’Albania e la Macedonia. Questo è l’obiettivo finale” –rivela Luciano Caramanico– “E si vorrebbe, essendo un cammino della Pace, portarlo anche ad Assisi. Ma questa è un’ipotesi- per l’amor di Dio- tutta da sviluppare.”
Guardandosi indietro, Luciano Caramanico vede quanto è stato fatto finora e ripensa ai compagni di strada che l’hanno aiutato e che continuano a sostenerlo in quest’impresa, nonostante le immancabili difficoltà. In particolare, ringrazia: “la Fondazione Arbor, che ha finanziato questo progetto e il suo presidente l’avvocato Domenico Piovesana, che presiede anche l’associazione Il Cammino della Pace. “
Infine un invito rivolto a chi volesse sostenere questo progetto: è attiva una campagna di tesseramento per l’associazione Il Cammino della Pace.
“Se un Comune vuole aderire al progetto, non ci sono problemi perché l’associazione è aperta a tutti. A qualsiasi comune e a qualsiasi persona“, spiega Caramanico. Un impegno maggiore riguarda invece i comuni sede di tappa, chiamati a gestire in consorzio il Cammino della Pace e favorire la crescita sostenibile dei territori attraversati. A partire dal Comune di Orsogna, in provincia di Chieti, che farà da capofila. Per questo, conclude Luciano Caramanico, “ringrazio il dott. Ernesto Salerni, sindaco di Orsogna, che sarà a capo del consorzio che si costituirà il prossimo 23 gennaio ” . Si apre dunque una fase nuova per il Cammino della Pace, frutto di uno sforzo integrato che si spera dia al più presto i suoi frutti.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://ilcamminodellapace.it/
Matteo Ganino
Foto di Cristofaro Sante Di Giovanni (Per gentile concessione). Riproduzione vietata.