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Portogallo, referendum contro gli affitti brevi

Il movimento di protesta contro gli affitti brevi per turisti segna un altro punto a favore: un gruppo di cittadini di Lisbona ha presentato al Consiglio comunale la richiesta supportata da 6500 firme (ne bastavano 5 mila) per indire un referendum per abolire tali forme di locazione nel centro della capitale portoghese. La richiesta verrà sottoposta al Consiglio Comunale dove ha già trovato il favore di 38 consiglieri su 75.

I promotori puntano l’indice contro un fenomeno che sta facendo scomparire tutti gli spazi abitativi nel centro della città. Si stima che a Lisbona gli appartamenti destinati a soggiorni brevi per le vacanze siano circa 19mila ed i prezzi degli affitti siano quasi raddoppiati negli ultimi 10 anni.

A Budapest una consultazione analoga ha avuto successo nel settembre scorso, quando gli abitanti del quartiere di Terézváros, si sono pronunciati con un referendum per il no agli affitti brevi. Il quartiere, situato nella vecchia Pest, si trova nella zona della movida ed ha subito un aumento dei costi degli alloggi e del disagio per i residenti cresciuto sempre di più da quando Budapest è diventata una meta turistica molto richiesta. Le proteste dei residenti sono in aumento e cominciano a produrre qualche effetto sulla corsa agli affitti brevi: dopo lo stop imposto da Palma di Maiorca già nel 2018 e le limitazioni introdotte anche da Amsterdam, New York e Parigi. il fenomeno si espande nelle principali destinazioni del turismo di massa.

Basti pensare alla decisione di Barcellona di vietare le locazioni a breve termine di appartamenti entro il 2028, eliminando le circa 10mila licenze attualmente attive. Restrizioni anche a Valencia che ha ridotto da 60 a 45 i giorni all’anno il periodo massimo consentito ai privati per affittare i loro appartamenti.

Più o meno timidamente qualcosa si muove anche in Italia: dal 2025 le strutture adibite ad affitto breve (contratti fino a 30 giorni) dovranno esporre il Codice identificativo nazionale (Cin). Tale strumento consentirà di individuare in modo univoco questo tipo di abitazioni, agevolando anche i controlli fiscali e scoraggiando truffe ai danni dei turisti. Da gennaio 2024 l’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi è passata dal 21% al 26%, se si possiedono due o più immobili destinati all’affitto breve. Tale percentuale si applica per tutte le abitazioni possedute anche quelle eventualmente date in affitto con altri tipi di contratto. Invece chi possiede cinque o più case adibite ad affitto breve non potrà avvalersi del regime della cedolare secca.
Limiti e proteste non sembrano comunque preoccupare più di tanto le piattaforme online di prenotazione di viaggi: la sola Airbnb punta a raggiungere il traguardo di un miliardo di clienti entro 10 anni.

La foto ritrae la pù famosa caffetteria di Lisbona nel quartiere storico del Chado
Brasileira do Chado, la caffetteria più famosa di Lisbona, aperta nel 1905 nel quartiere storico del Chado.
Era il locale preferito dallo scrittore Fernando Pessoa. Oggi una statua lo ritrae nel suo posto preferito all’esterno del locale. 
Foto e crediti: VDT2021, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

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