Scoprire Londra navigando sul Tamigi
[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Londra vista dal fiume, seguendo le nuove direttrici di sviluppo della città,tra classiche vedute pittoresche e luoghi fuori dall’immagine da cartolina.
Sono tanti i volti della capitale britannica che si possono scoprire navigando sul Tamigi in battello, utilizzando il Commuter River Service, cioè la linea dei pendolari che collega la riva nord e la riva sud del fiume. Il servizio offre corse frequenti (1 battello ogni 20 minuti), tempi contenuti (si va in 40′ dal centro a Greenwich) e prezzi abbastanza economici per Londra (il biglietto di sola andata costa £6 dal 1/04/14), con riduzioni per chi dispone di un biglietto giornaliero o una travelcard valida per metropolitana e bus. Senza dimenticare che esistono varie formule e soluzioni per salire e scendere dai battelli, frazionando il viaggio, o per chi si muove in gruppo o con la famiglia.
Inseguendo la città che cambia
La Londra del XXI secolo guarda sempre più alla riva sud del Tamigi, con la famosa ruota panoramica (London Eye), il museo d’arte contemporanea, la Tate Modern, ricavata da una centrale elettrica dismessa, e il Globe Theatre,ricostruzione del celebre teatro shakespeariano. Ma la città si sviluppa oggi anche ad est. Il portale d’ingresso è dato dai Docks, il porto di Londra, il più importante del mondo ai tempi dell’impero britannico, abbandonato e fatiscente tra gli anni ’60 ed ’80, ed ora rinato come avamposto della vicina City. L’area ospita oggi uffici della finanza e dell’editoria, grattacieli spuntati sui moli (come Canary Wharf Tower, con i sui 225 metri d’altezza), centri commerciali e loft sorti al posto dei vecchi magazzini delle merci.
Per visitarla, utilizzate la Dockland Light Railway (si accede con un biglietto della metropolitana-bus purché valido per la zona 2), una linea sopraelevata completamente automatizzata, senza conducente, che attraversa l’antico quartiere portuale, trasformato in modo spettacolare dagli architetti e dagli immobiliaristi. Un luogo avvenieristico, con spazi rimasti vuoti dove non resta più traccia degli abitanti di un tempo (costretti a lasciare un quartiere diventato zona vip), dei vecchi pub e delle case popolari.
La zona più vivace è quella intorno al piccolo porto turistico di Saint Katharine’s Docks, vicino al Tower Bridge, con il Pub Dickens Inn, le luci soffuse e le passerelle tra i canali che infondono un tocco romantico ad un contesto post-moderno.
Dalle Docklands si può proseguire in metropolitana alla scoperta della parte est della città, verso Brick Lane, nell’ Ottocento quartiere operaio dove agiva indisturbato Jack lo Squartatore, oggi zona trendy e vivace soprattutto di sera. Volendo si può proseguire fino a Stratford, dove si sono svolte le olimpiadi del 2012. La zona olimpica è raggiungibile da North Greenwich (dove sorge l’O2 Arena sede di alcune gare olimpiche) anche con la Cabinovia urbana (Emirates air Lane costo biglietto adulti £4.40), che scavalca il Tamigi ed è lunga complessivamente un km, con capolinea a Royal Docks, dove sorge l’ExCeL Centre che ha ospitato altre competizioni di Londra 2012.
A sud del Tamigi, approdo obbligato è Greenwich, con il suo Osservatorio, il Museo Marittimo ed il famoso meridiano. Il modo più affascinante di arrivarci è giungervi via fiume provenendo dal centro città.
I turisti affollano quello che un tempo era un luogo di villeggiatura a 10 km da Londra, dove passa una linea immaginaria dall’alto valore simbolico che ti fa sentire per un attimo al centro del tempo. La Dockland Light Railway collega Greenwich alle Docklands, quest’ultima destinazione costituisce l’ideale prosecuzione su monorotaia del viaggio da ovest a est iniziato via fiume.
In battello dal Centro a Greenwich
L’itinerario dal centro città a Greenwich, utilizzando la linea “RB1 & RB5 Commuters”, può iniziare dal London Eye, la famosa ruota panoramica posizionata sulla Riva Sud, in corrispondenza di Westminster sull’altra sponda del fiume, o da Embankment, sempre sull’argine nord, a due passi da Covent Garden e Trafalgar Square.
Lungo il tragitto si incontrano vari ponti, costruiti in epoche diverse, a cominciare dal London Bridge (1973), che ha preso il posto di due strutture più vecchie, una ottocentesca l’altra medioevale, sorte nei pressi del punto in cui, oltre 2000 anni fa, i Romani avevano collocato il primo ponte di barche.
Seguono il Millenium Bridge inaugurato nel 2000, un ponte pedonale sospeso che attraversa il Tamigi collegando la Tate Modern a sud, con la riva nord dove campeggia poco più in là la cupola di Saint Paul Cathedral. E soprattutto il Tower Bridge (1894), il ponte che si apre al passaggio delle grandi navi, diventato uno dei simboli di Londra.
L’itinerario è un compendio di architettura: dai contemporanei Richard Rogers (sede Loyd’s e Millenium Dome), Norman Foster (Millennium Bridge e una costruzione a forma di ogiva ribattezzata the “Gherkin”, il cetriolo) a Renzo Piano, (the Shard, la scheggia, il più alto grattacielo dell’Ue, nei pressi del London Bridge). E tornando indietro nel tempo si va da Inigo Jones, creatore della Queen’s House a Greenwich, a Christopher Wren che ricostruì Londra dopo il Grande Incendio del 1666, progettando Saint Paul’s Cathedral, l’osservatorio di Greenwich e Monument, la colonna commemorativa alta 62 metri, la distanza esatta dal forno in cui scoppiarono le prime fiamme che devastarono la città.
L’intero tragitto è costellato di luoghi simbolo, come la Torre di Londra, il cui nucleo centrale risale a Guglielmo il Conquistatore. La fortezza sul Tamigi custodisce i gioielli della Corona.
Oltre a Palazzo Reale, fu utilizzato anche come polveriera e prigione di Tommaso Moro e delle mogli di Enrico VIII Anna Bolena e Catherine Howard, giustiziate nella Torre . A guardia della fortezza sono i Beefeaters le temutissime guardie della torre, dalla divisa rossa e nera, che oggi accompagnano i turisti all’interno della struttura. Luogo di intrighi e leggende, l’antica residenza reale ospita numerosi corvi con l’ala spezzata. La ragione? Motivi precauzionali, diciamo così.
Una leggenda vuole infatti che quando l’ultimo corvo lascerà la torre, la monarchia britannica finirà
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Cosa vedere a Greenwich:
La nave di Cutty Sark, un veliero del 1869 adibito al trasporto del te e della lana sulla rotta delle Indie. Collocato vicino all’approdo dei battelli, è tornata visitabile dal 2012, dopo che un incendio nel 2007, l’aveva quasi distrutta completamente
Il villaggio con i suoi pub dove gustare Fish and Chips e una birra. L’Osservatorio con museo che spiega la storia della Longitudine, questione cruciale per i commerci dell’impero britannico che con le sue navi girava il mondo e aveva bisogno di orientarsi. Se vi mettete a cavalcioni lungo la linea del meridiano, tracciata per terra davanti all’Osservatorio, vi sentirete per un attimo al centro del mondo.
Il museo nazionale della Marina, che conserva come cimelio la divisa dell’ammiraglio Nelson.La Queen’s House che ospita vedute di Greenwich del Canaletto. Un mercato vivace soprattutto al sabato con interessanti pezzi d’antiquariato.
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Cosa vedere nell’ East End
Da zona da evitare a zona alla moda. I quartieri della zona est di Londra come Hackney, Hoxon,Shoreditch e Brick Lane, pur nelle loro differenze, conservano un fascino notevole: sono un esempio di archeologia industriale e sembrano uscite dalla penna di Dickens. Queste aree note dai tempi del grande incendio di Londra come rifugio degli sfollati, divennero poi quartieri operai durante la rivoluzione industriale, collegati dalla ferrovia alla città. Furono invasi dalle fabbriche quando una legge impose di spostare le produzioni inquinanti fuori dai confini della Londra dell’epoca. Nell’ East End nacque il Music Hall, Hitchcock girò i primi film ed il teatro è di casa dai tempi di Shakespeare.
Zone popolari fortemente danneggiate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ed ora quartieri multietnici, hanno goduto a lungo di una fama negativa che, grazie all’impegno delle comunità locali, all’organizzazione di eventi (come le Olimpiadi con centro principale a Stratford ai confini con Hackney) e di un uso sapiente dei fondi comunitari, sono recentemente riusciti a sfatare.
Oggi forse corrono il rischio opposto: alcune parti dei vecchi quartieri stanno diventando ambite dai professionisti che acquistano case ristrutturate facendo lievitare i prezzi, e sono meta nel fine settimana della “movida” londinese, grazie all’apertura di nuovi ristoranti e al fascino immutato dei loro mercatini.
Gustose sorprese tra i mattoni rossi di Brick Lane
Il posto più significativo è Brick Lane dove la domenica mattina si tiene un mercatino il Brick Lane market (domenica 8-13 circa), molto frequentato dai londinesi.
Nel vicino mercato di Old Spitalfield market, l’antico mercato coperto delle carni (aperto giovedì, venerdì e domenica) ora si vende un po’ di tutto e gli antichi banconi lasciano il posto alle boutique dei marchi di abbigliamento più noti. Interessante, anche se ormai commerciale il Petticoat market, a Middlesex street e dintorni (aperto lunedì-venerdì dalle 10 alle 14 circa e domenica 9-14)
Da segnalare anche il mercato dei fiori ad Hoxton a 10′ da Brick Lane e la zona di Shoreditch che , offre scorci di campagna in città divertimento e buon cibo (sì, anche a Londra).
A Brick Lane, le antiche fabbriche di birra ed i magazzini sono stati trasformati in discoteche e locali. Se nelle Docklands il cambiamento è stato traumatico, a Brick Lane, l’evoluzione è stata più graduale, grazie alla presenza di una forte comunità indiana che apre il suoi locali e rappresenta la continuità nel quartiere. La zona est di Londra ha conosciuto insediamenti di molte comunità: dagli ugonotti, agli ebrei ed in tempi più recenti ad indiani e pachistani.
L’influenza della tradizione ebraica si nota anche nel cibo: provate il Beigel bake (159 Brick lane. Metro: Shoreditch), un forno aperto a tutte le ore dove potete assaggiare i bagel, tipici panini a forma di anello della tradizione Yiddish, ottenuti da pasta lievitata bollita in acqua e cotta al forno.
Per Brick Lane metrò: Whitechapel, Shoreditch o a piedi da Liverpool Station
Trasporti
Informazioni utili
Con le sue 12 linee, la metropolitana costituisce sicuramente il modo più veloce per girare Londra, anche se non è certo a buon mercato. Non conviene acquistare il biglietto singolo, meglio optare per una forma di abbonamento: dalla Travelcard settimanale (o per 3 giorni) al biglietto giornaliero oppure il group ticket (almeno 10 persone £4.70 maggiorenni, £1.80 minorenni valido per le zone 1-6, ma non consente l’accesso agli autobus per evitare di affollare gli autobus).
Si sta diffondendo sempre di più la Oyster card (carta elettronica ricaricabile prepagata che consente di risparmiare sul costo dei biglietti e viene inviata a casa anche all’estero se prenotata in anticipo) che ormai sta progressivamente soppiantando i documenti di viaggio cartacei.
Per informazioni sui trasporti vedi: http://www.tfl.gov.uk/fares-and-payments (in lingua inglese)
http://www.citycardsitalia.it/gran-bretagna/londra/london-travelcard.html (in italiano)
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