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Servette, la miniera che visse tre volte

E’ una delle miniere più alte d’Europa ed anche tra le più antiche. Sfruttata già ai tempi dei Romani e forse anche prima, si trova a 1800 metri di quota nel vallone di Saint Marcel (Ao).

L’attività mineraria ha conosciuto tre momenti importanti: l’epoca romana, con l’estrazione del rame, il medioevo, con le pietre per le macine da mulino (cloritoiscisto granatifero) e poi di nuovo, a più riprese, dal ‘700 al 1957, per soddisfare le esigenze della siderurgia moderna. A determinare l’abbandono del sito furono gli incrementi dei costi di estrazione e di trasporto dei materiali, man mano che si esaurivano i giacimenti più facilmente raggiungibili. Ma esistevano ancora margini di utilizzo, nonostante lo sfruttamento più intenso delle miniere avvenuto nel ‘900. L’attività mineraria ebbe un forte impatto sull’ambiente montano con disboscamenti e inquinamento dell’aria e del suolo, con proteste dei contadini già nel ‘700. Nel sito si susseguirono molte gestioni. In  particolare si ricorda, a metà del XIX secolo, la società l’Esploratrice, fondata nel 1853 da Cavour, che amministrava diverse miniere in Valle d’Aosta.

 

Teleferica per trasporto materiali miniera di Servette

La teleferica che trasportava  a valle il materiale estratto in quota

Tutta colpa di una valanga  

Nel corso della sua attività, il sito ha vissuto alterne vicende: caduto in disuso nel ‘400 con la diminuzione della richiesta di pietre da macina, fu riscoperto nel XVIII secolo a seguito di un evento fortuito. La caduta di alcune valanghe infatti spazzò via i detriti che nascondevano ed ostruivano l’ingresso delle antiche gallerie. Quando la neve si sciolse, comparvero i cunicoli abbandonati da secoli. Da lì ricominciò lo sfruttamento del sito, ricco di pirite e calcopirite che contengono ferro, rame ed altri metalli, molto richieste per l’attività siderurgica che progressivamente si affermava con l’avvento della società industriale. Inizialmente la calcopirite era estratta e lavorata vicino alla miniera, ma in seguito queste operazioni non vennero più svolte in loco e l’attività interessò principalmente la vicina miniera di Chuc, in funzione fino al 1959. Un sito più a valle e più facilmente raggiungibile, dove si estraeva zolfo dalla pirite per produrre solfati, acido solforico e fertilizzanti chimici.

Gli ultimi macchinari in funzione fino agli anni '50

Il sito minerario  fu progressivamente abbandonato negli anni ’50

Ora la miniera che visse (già) tre volte si prepara ad nuova stagione ed è diventato un parco minerario, grazie ad un progetto realizzato in collaborazione dal Comune di Saint Marcel e dalla Regione Valle d’Aosta, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013.

 

Attrezzi

Gli attrezzi dei minatori a Servette

L’escursione

La visita alle miniere dura circa 3 ore, considerando il tempo necessario per raggiungere il sito e ritorno. Non si tratta di un’escursione difficile, ma è necessaria una buona condizione fisica e scarpe adatte ad un’attività di trekking.La visita guidata avviene per gruppi di circa 8-10 persone, inoltrandosi nei cunicoli e negli edifici di servizio. Ciò permette di farsi un’idea di come vivevano i minatori, di come era organizzato il lavoro e soprattutto vengono date molte informazioni di carattere scientifico. Le guide sono molto preparate, disponibili a fornire spiegazioni e rispondere a domande di ogni tipo.

calcopirite alla miniera di e Servette

Minerali: la calcopirite

Si parte parte dall’area Pic-Nic  in località Druges Alte a quota 1500 m. La località si raggiunge dal fondovalle percorrendo la Strada regionale 14. L’area Pic-Nic presenta un ampio piazzale sterrato dove si può parcheggiare l’auto.

Da qui i partecipanti, procedendo verso ovest, raggiungono autonomamente il punto di partenza della visita guidata a circa mezz’ora di cammino, seguendo le indicazioni lungo il percorso.

In alternativa, si può raggiungere autonomamente l’area minerario, ma non si può accedere alle gallerie ed entrare negli edifici. Ne vale comunque la pena: il sito si estende in quota tra i 1720 e i 1850 m di altitudine, nel suggestivo scenario naturale della Zona di protezione speciale Mont Avic-Mont Emilus.

Cosa vedere

Passeggiando nel sito minerario, sembra quasi di essere sul set di un film. Si possono vedere l’abitazione del guardiano, la slittovia, le teleferiche che permettevano di portare i materiali a valle, i dormitori, la forgia e la polveriera. Entrando nelle gallerie, si percepisce immediatamente la durezza della condizione dei minatori, che peraltro, finito il lungo turno di lavoro, scendevano a valle per continuare le attività nei campi e nell’allevamento del bestiame.

Si possono visitare la galleria più alta, denominata “1815”, dove si possono osservare blocchi di pirite, addentrandosi per oltre un centinaio di metri. Ci sono poi le gallerie San Giuseppe e San Giacomo, visitabili rispettivamente per 80 e 30 metri. In particolare, nella galleria san Giacomo si possono riconoscere le pietre da macina.

Lungo il percorso si incontrano anche altre strutture, come l’antica fonderia di Trèves.

Fonderia di Treves
Fonderia di Trèves. Più a valle, non lontano dalla miniera di Servette. 

La miniera di Chuc, invece si può raggiungere da valle seguendo lungo il sentiero che porta alle Acque Verdi da Plout o Seissogne. In alternativa scendendo a destra verso il vallone di Saint Marcel si arriva alla miniera di Chuc a quota 1400 metri, prestando attenzione alle indicazioni poste tra Servette e Eteley.

 

 

Consigli pratici

Si consiglia di portare una felpa anche d’estate perché la temperatura all’interno delle gallerie oscilla tra i 5°e i 12°; scarpe comode, meglio scarponcini da montagna o comunque scarpe adatte per un’escursione, considerando un dislivello di circa 250 metri,  lungo sentieri e gallerie e la presenza di passaggi su terreni scivolosi.  L’organizzazione fornisce ai visitatori un casco protettivo, sanificato ad ogni utilizzo.

Parcheggio: Area Pic-Nic di Druges Alte.

Biglietti: si prenotano preferibilmente online sul sito www.minieresaintmarcel.it, verificando orari e disponibilità, oppure presso il centro VIVIMINIERA all’ area Pic-Nic di Druges Alte. I volontari di VIVIMINIERA forniscono informazioni utili per l’escursione e svolgono l’attività di guide.

Prezzi: adulti (da 14 anni in su) 15€;bambini/ragazzi 6-13 anni 13€;minori di 6 anni gratuito.

Il ritiro ed il pagamento dei biglietti avviene presso la sede di VIVIMINIERA . Non è possibile al momento acquistare i biglietti direttamente online. Occorre presentarsi in biglietteria ALMENO 50 minuti prima dell’inizio della visita.

Testo e foto di

Matteo Ganino

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